news
E-mail:

Submit
 

Paesaggio naturale ed artificiale

 

 

 

 

 
   
 

  

Castel del Monte: un simbolo

        Castel del Monte: un simbolo

 
 
 

Noto in tutto il mondo, e uno dei più affascinanti e misteriosi monumenti d'Italia, il Castel del Monte rappresenta naturalmente il simbolo di questo territorio. Slegato dalle città, esso sembra veramente abbracciarle tutte. Arrivando alla sommità della collina e guardandosi intorno a 360 gradi, la sensazione è quella che il castello sia una sorta di perno ideale, attrattivo e centrifugo, nel quale si condensano le più diverse storie, i più diversi caratteri e le più diverse identità fisiche e culturali dei luoghi circostanti. E per Federico II esso fu certamente simbolo del potere imperiale, assoluto e indistinto. Ma se vogliamo, e alla luce di un sentimento più moderno, fu anche il simbolo della commistione delle culture. E infine, tornando alla vita e ai caratteri peculiari degli abitanti di questi luoghi, il Castello è stato ed è ancora il principale punto di riferimento geografico, "segnale" rassicurante di un centro riconoscibile, con l'aiuto del quale è semplice orientarsi.
     
Si vede dai porti, dalle spiagge, dal mare fino al Golfo di Manfredonia; dalle alture della Murgia, dai campi, dai trulli, dai boschi, dalle lame, dai santuari; e finalmente dalle città, oltre lo skyline degli edifici moderni. Anche per questo motivo è così straniante trovarsi racchiusi all'interno dell'edificio, dove in un'inaspettata calma, pare di stare veramente nel nucleo centrale, nel cuore di un organismo. Per queste ragioni, l'itinerario che qui si propone parte da questo cuore pulsante e silenzioso, e custodendo il senso di questo insieme indissolubile, si intitola "Viaggio nelle terre della Puglia Imperiale". Guida ideale un viaggiatore eccellente: Federico II stesso, Puer Apuliae, così innamorato di queste città e insieme consapevole delle loro peculiarità, da assegnare ad ognuna di esse un ruolo differente, e all'insieme del territorio un'unico potentissimo simbolo.

Il Castello sorge sopra una delle più alte colline delle Murge, a 540 m sul livello del mare. Ha pianta ad ottagono regolare di m 16,50 per lato, con otto torrioni pure ottagonali innestati agli spigoli, ed è costruito di conci di calcare tufaceo. Due rampe di scala salgono al grandioso portale principale nella facciata rivolta ad est. I due piani interni sono composti ciascuno di otto stanze trapezoidali uguali, variamente comunicanti l'una con altra. Nelle facciate comprese tra due torri si aprono monofore al piano inferiore e bifore al piano superiore (salvo una trifora); le torri, in cui si aprono solo piccole feritoie, sono occupate da locali di servizio o da scale. Il cortile interno, cui si accede da tre sale, ripete la pianta ottagonale dell'edificio.

Iniziato prima del 1240 e già compiuto alla morte di Federico II, si chiamò dapprima Castello di S. Maria del Monte, dal nome di un abbazia benedettina nota fin dal secolo XII e oggi scomparsa. Il nome attuale compare nel 1463 in un decreto di re Ferdinando d'Aragona, e da allora si è mantenuto. Federico morì il 13 dicembre 1250: sedici anni dopo il Castello, trasformato in prigione, accoglieva i tre figli di Manfredi e, nel 1227, Corrado conte di Caserta. Successivamente fu feudo di Nicola Acciaiuoli, poi dei Del Balzo duchi di Andria e quindi di Consalvo di Cordova, il quale lo vendette nel 1552 Fabrizio Colonna; ultima proprietaria, la famiglia dei conti Carafa di Ruvo. Abbandonato dai suoi proprietari, per tre secoli servì da rifugio a briganti e a pastori, finché venne acquistato, nel 1876, dal Governo italiano. Oggi Castel del Monte è dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.

 
 
 
Home |Azienda |CenniStorici |Prodotti |Contatti