Il Territorio di Puglia
Il nome Puglia Imperiale identifica in modo
rapido ed evocativo l'area dei Comuni di Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa
di Puglia, Corato, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di
Puglia, Spinazzola, Trani e Trinitapoli. Il progetto di promozione turistica
di Puglia Imperiale, promosso dal Patto Territoriale per l'Occupazione Nord
Barese/Ofantino, mira alla riscoperta del grande passato di questo
territorio, raccogliendo gli undici comuni sotto l'egida del monumento
federiciano più famoso del mondo: Castel del Monte....
Descritto spesso, e un po'
semplicisticamente, come uniforme e pieno di ulivi, il
paesaggio che si dispiega ai nostri occhi è invece
morfologicamente molto vario e comprende ambienti
naturali assai diversi; Non di meno rappresenta il
risultato di mille stratificazioni che legano in un
indissolubile connubio componenti naturali e storia
dell'uomo. E ognuna di queste stratificazioni ha
lasciato i suoi segni. Il paesaggio degli ulivi e dei
vigneti, per quanto così consueto e per così dire
repertoriale, e tutto sommato un immagine recente, che
risale solo all'inizio dell'800.
La coltre delle colture estensive copre infatti, e per
giunta solo in parte, altri importanti elementi che
contribuiscono a caratterizzare il territorio.
Innanzitutto vanno sottolineate alcune emergenze
morfologiche e orografiche proprie di questi luoghi: il
carsismo innanzitutto e il sistema delle lame (profonde
incisioni nel terreno di origine torrentizia che
partendo dalla Murgia sfociano in mare); le aree
boschive (la maggior parte di impianto recente, ma che
in alcune zone conservano la vegetazione originarie di
quercie, arbusti e roverelle) che rimandano a un
immagine primigenia di queste terre, quella tanto cara a
Federico II di Svevia; la valle e la foce del fiume
Ofanto e il complesso sistema delle zone umide e delle
saline; la Murgia; il primo gradino murgiano
immediatamente a ridosso della fascia costiera; e
finalmente il mare. La bellezza di questi luoghi
giustifica ampiamente l'inserimento di gran parte delle
zone interne nel perimetro del Parco Nazionale dell'Alta
Murgia, quello delle zone umide e della foce dell'Ofanto
tra le aree e i siti di interesse comunitario.
E più in generale questo è anche un luogo fortemente
connotato dalla luce, con le sue mille variazioni: da
quella netta dei cieli stratificati della Murgia, a
quella abbacinante delle Saline e delle zone costiere, a
quella accecante di giorno e morbida di sera riflessa
dalle nostre città di pietra. È questa condizione
naturale complessiva che ha favorito il popolamento, il
quale nei secoli ha generato un altro paesaggio: quello
costruito dall'uomo, frutto degli insediamenti che si
sono succeduti nel tempo, da quelli preistorici a quelli
in grotta agli inurbamenti antichi, e via via fino alle
espansioni odierne. Ed è stata la stessa presenza
dell'uomo – e quindi la storia – a generare la
complessità economica e sociale, e di conseguenza la
necessità dello sfruttamento programmato delle risorse
del territorio.
Frutto di tutto questo è il paesaggio dei piccoli
giardini costieri arrampicati sulle rocce così come
quello marcatamente segnato dai trattori di transumanza
(le antiche via delle greggi) e da tutta
l'organizzazione territoriale ad essa associata, e
quello derivante dalle imponenti opere di bonifica delle
paludi costiere, e quello determinato massicci
interventi di riforma agraria avviati nel ‘700 e
completati nel secolo scorso. E per finire, c'è il
paesaggio della storia delle città, quello fisico delle
costruzioni e delle attività produttive e quello
culturale dei modi di parlare, delle abitudini, della
cucina. Perché il nostro territorio non è solo da
attraversare, ma da vivere e assaporare nei suoi aspetti
più intriganti.
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